Possiamo dirlo: ce l’abbiamo fatta. A ciascuno dei nostri militanti un abbraccio e un ringraziamento per il lavoro di questi mesi. Il NO ha prevalso con un vantaggio clamoroso, con una partecipazione al voto finalmente alta e importante.
Ma ora la responsabilità è anche nostra. Perché la spaccatura nel Paese va ricucita in fretta. Sulla Costituzione non ci possono essere vincitori e vinti, amici e nemici.
Ma soprattutto non staremo fermi a guardare Salvini, Meloni e Grillo che festeggiano. Non consegneremo il Paese ai populisti e alle destre, non daremo a Renzi la soddisfazione della profezia che si autoavvera. Riapriremo fino in fondo la partita, lavoreremo per costruire – da subito – le condizioni per una sinistra autonoma e forte dentro un campo progressista e democratico in grado di governare il Paese. Non l’ennesimo cartellino elettorale della sinistra radicale, ma una proposta nuova, popolare, in grado di segnare una vera discontinuità rispetto alle politiche di questi anni.
Matteo Renzi è il passato, si è appena dimesso. Renzi e il renzismo devono essere il passato. Noi guardiamo al futuro.
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Ma che vuoi ricucire!
E’ gente strana, che vota sì perpaura che la borsa crolli, che le banche chiudano, che l’Euro ci cacci via..
Come fai a ricucire con questi soggetti, come fai a spiegare che i loro valori sono all’opposto dei tuoi, che, anche se fosse vero, tu preferisci essere un povero libero invece che un ricco schiavo, se anche il ricatto della lobbies internazionale contro il no fosse realistico!
Come fai a ricucire con chi della democrazia e della libertà, anche la loro, non gliene frega niente?
Pensano solo ai soldi e vivono solo di paura.
“La paura mangia l’anima!” (proverbio arabo).
Negli anni ‘90, non ricordo chi, portò in piazza un milione di lavoratori contro il governo Berlusconi, non ricordo neanche per quale iniziativa dell’ex Premier di allora, che ebbe l’intelligenza di accantonare l’idea (forse la CGIL contro il tentativo di abolire l’art. 18?); poi, però, il Premier disse che, se in piazza a manifestare contro di lui c’era un milione di persone, gli altri cinquantanove milioni di italiani che erano rimasti a casa erano con lui!
Lo ricordate?
Ora, colui che ha abolito l’art. 18, dopo lo schiaffo preso nel referendum, ci dice che non vede l’ora di presentarsi alle elezioni perché, avendo perso contro il sessanta percento dei votanti, il 40% degli elettori sta con lui!!
Una logica stringente.
Voi che dite, veramente il patto del Nazareno è stato rotto?
O si sentono la sera al telefono di nascosto, magari per sapere come uno stia portando avanti il programma dell’altro e l’altro per consigliarlo sulle esternazioni da fare?
Sono d’accordo al 100%! Per quanto riguarda il nome del nuovo partito io propongo : PARTITO della SINISTRA POPOLARE