Sabato 15 ottobre è ormai alle porte. Tra poche ore Roma sarà invasa – questo è il nostro augurio – da centinaia di migliaia di compagne e compagni, di giovani e di lavoratori.
Sarà un passaggio molto importante, il secondo grande segnale, dopo lo sciopero generale del 6 settembre, che il Paese darà a Berlusconi, a Confindustria, a tutte le classi dirigenti neo-liberiste che in questi anni (questi ultimi due decenni) si sono susseguite al governo. Non casualmente questo 15 ottobre è una scadenza europea e internazionale, convocata dal movimento degli indignados spagnoli e rilanciata dai movimenti sociali in tutto il mondo. Segno che sono mature le condizioni per una riflessione e una mobilitazione permanente di carattere internazionale, e in particolare europeo, sui danni prodotti dal sistema capitalistico e dalle politiche neo-liberiste.
Ma nel nostro Paese questo passaggio non è solo importante. E’ fondamentale: perché cade in una settimana cruciale, che potrebbe determinare la caduta del governo Berlusconi e l’apertura di nuovi scenari, tutti da verificare.
Si tratta allora, anche per questo, di un’occasione straordinaria, che dobbiamo saper sfruttare, trasformando la manifestazione in un grande appuntamento di popolo, radicale nelle parole d’ordine e pacifico nelle modalità d’azione.
Come già prima di Genova, come già prima di tanti appuntamenti studenteschi nel corso degli ultimi mesi, le trombe dei giornali asserviti stanno già suonando la solita litania, facendosi profeti di sventure e violenze di ogni tipo. Tutto per scoraggiare la partecipazione e per creare il clima favorevole (a livello di opinione pubblica e a livello di gestione della piazza) alla degenerazione della nostra iniziativa.
Per questo, a maggior ragione, dobbiamo dimostrare tutta la maturità del movimento e delle nostre organizzazioni.
Rifondazione comunista e la Federazione della Sinistra hanno deciso di non organizzare un proprio spezzone e di partecipare in tutto il corteo insieme alle strutture territoriali con cui abbiamo, in tutta Italia, organizzato i pullman, proprio per valorizzare questo elemento di comunanza e di condivisione.
Contestualmente, i Giovani Comunisti – insieme alla Fgci, e sotto la comune insegna di Alternativa Ribelle – saranno in piazza con un proprio spezzone organizzato, con le nostre bandiere e i nostri striscioni, che seguirà il percorso concordato e condiviso da tutto il comitato promotore della manifestazione, da piazza della Repubblica a piazza San Giovanni. Al termine del percorso, decideremo insieme quale continuità dare alla presenza in piazza, se e come accamparci, se e come organizzare, nell’immediato, altre iniziative.
Utilizziamo questi ultimi giorni e queste ultime ore per mobilitare il maggior numero di compagni, per riempire tutti i pullman (ad oggi ne abbiamo già riempiti oltre 150) e per dare prova, come già altre volte, di tutta la nostra capacità organizzativa.
L’appuntamento per tutti i compagni è per le ore 13.30 in piazza della Repubblica, dietro il pullman a due piani di Alternativa Ribelle, riconoscibile dalle bandiere di Rifondazione, della Federazione della Sinistra e dei Giovani Comunisti.
Il nostro tempo è adesso.
ci siamo giocati ogni possibilità di ricreare una manifestazione pacifica? ci siamo giocati ogni credibilità?
abbiamo sprecato energie e forze per una nuvola di fumo nero?
abbiamo fatto mobilitare gente da tutta italia per nulla?
suggerisco in piena umiltà di mettere un sul sito di wordpress la possibilità di carica in maniera anonima le foto che la gente ha fatto a chi compiva atti vandalici.
e di continuare a lavorare insieme per riuscire a realizzare un cambiamento che quelle centinaia di migliaia di persone, che tutta l’italia vuole…
aldilà delle differenze culturali, o di veduta, vogliamo che l’italia cambi e vogliamo che le lotte pacifiche di ognuno di noi possano avere successo… aiutiamoci…
un abbraccio e spero che non tutto sia perduto….
i reazionari attendevano con desiderio assoluto che la manifestazione venisse oscurata dagli incidenti, e si contorcono dalla bile perchè non c’è scappato il morto, e per fortuna non c’è nessun morto; ma gli incidenti non oscureranno mai dalla memoria dei giovani e giovanissimi partecipanti, di essere stai protagonisti di una memorabile giornata di lotta per l’affermazione dei diritti delle persone, per dire basta al capitalismo truffaldino e criminale, per dire basta al capitalismo, un sistema che annienta la vita delle persone, e fa arricchire tanti vampiri succhiasangue, a comnciare dai bancheri della bce e del fondo monetario internazionale; la grecia nel 2009 ha dato inizio ad un epoca di grandi rivolte popolari e di massa, che sono proseguite con la primavera rivoluzionaria araba, e con la ribellione anticapitalista degli indignados di spagna; ormai è un fiume intercontinantale in piena, nessuno potrà fermarlo, la riscossa proletaria internazionale sta di nuovo facendo girare per il verso giusto il corso della storia; karl marx e friedrich engels:”proletari di tutti i paesi unitevi!”; lo spettro del comunismo si aggira di nuovo nel mondo!
Forza ragazzi! Facciamo capire a Berlusconi e a gli altri ladri del governo chi comanda,siamo in molti e stavolta mi auguro che quel ladro del governo capisca che ogni volta che sbaglia,noi saremo sempre pronti a manifestare.
ottima manifestazione quella del 15 ottobre…salvo qualche infiltrato pseudo black block come si conviene quando c’è una manifestazione che davvero turba il potere…altri 100 , 1000 , 15 Ottobre … magari senza i soliti infiltrati sfascia vetrine, tutti in divisa con scarpe da ginnastica, magari di marca … che certe forze dell’ordine deviate, o sevizi segreti deviati abbiano finito i fondi per i travestimenti da black block … e pertanto vanno in giro con i loro vestiti da civili ???
Grazie per l’ennesima manifestazione violenta.
per aver distrutto senza motivi dei beni di tutti.
per aver fatto pagare ancora una volta ai contribuenti forze dell’ordine per tenere a bada una massa di ragazzini esagitati, plagiati da gente che non ha mai lavorato un secondo nella sua vita e che parlano di diritti ma di doveri mai.
grazie anche da parte di que poliziotti e carabinieri che sono in ospedale per aver preso delle sassate mentre facevano esclusivamente in loro lavoro, non per scelta ma per dovere.
grazie da parte di quelle famiglie bloccata fuori casa da questi delinquenti.
grazie da parte di quelle famiglie bloccate in casa tutto il giorno.
grazie da parte dei propietari delle macchine incendiate (avete intenzione di risarcirli?paga il partito?)
oggi in un momento di crisi economica grazie per aver fatto spendere allo Stato (e a noi!!) migliaia di euro per la devastazione che vi ha accompagnato.
Tanto per ricordare: uno degli uomini più importanti del nostro tempo, iniziatore di grandi battaglie per i diritti civili, è stato un tale Gandhi, convinto che la violenza non porti a nulla di buono e a nessuna crescita.
oggi avete dimostrato ancora una volta che aveva ragione.
VERGOGNATEVI.
non siete nè rivoluzionari, nè nuovi partigiani, siete solo dei delinquenti, assassini e fate bene a girare con il volto coperto non siete nemmeno degli di aver un’identità, siete peggio dello bestie.
gli episodi di violenza che ci sono stati, per opera credo di provocatori, non possono far passare in secondo piano una grandissima manifestazione di Centinaia di migliaia di persone che si sono mobilitate contro la crisi la crisi imposta dal capitale e dalla finanza
guardate qui :
http://www.youtube.com/watch?v=Q7WvLwmgqn4
leggete :
http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2011/10/15/la-rabbia-contro-larca-dei-potenti/#comment-3982
leggete anhe qui :
http://ilsimplicissimus2.wordpress.com/2011/10/15/in-diretta-da-san-giovanni-i-botti-e-la-fierezza/
ma che bravi!!!
Più che commentare vorrei ringraziare.
GRAZIE
siete solo dei violenti e dei briganti…. non entrerete mai in parlamento….
Andrea Palladino
«Referendum violato», la Puglia va alla Corte
Dopo la lettera dei giuristi al manifesto, Vendola presenta ricorso alla Consulta
Parte dai giuristi impegnati sulla difesa dei beni comuni e dalla regione Puglia la battaglia politica e legale contro l’ultima manovra economica del governo, che sta puntando sulla riduzione delle regole del mercato e sull’ampliamento delle privatizzazioni. Martedì scorso Ugo Mattei, Alberto Lucarelli e Nicola Colaianni hanno presentato il ricorso alla Consulta per conflitto di attribuzione, su delega del governatore Nichi Vendola, chiedendo di respingere gli articoli 3 e 4 del pacchetto anticrisi dello scorso 13 agosto. Due norme fortemente volute dalla Confindustria e dalla Bce, che ampliano la sfera di azione delle imprese, introducendo il principio «tutto è consentito se non è espressamente vietato», e riavviano le privatizzazioni dei servizi pubblici locali, riproponendo l’articolo 23 bis della legge Fitto-Ronchi, abrogato dai referendum di giugno. L’art. 3 della manovra ha le sembianze – e la sostanza – di una riforma impropria dell’art. 41 della Costituzione, che stabilisce i limiti dell’iniziativa economica privata. L’art. 4 ribalta il risultato del referendum sui beni comuni. Il primo quesito ha abrogato l’articolo 23 bis della legge Fitto-Ronchi, che imponeva ai sindaci di cedere ai privati i servizi pubblici locali, escludendo solamente le reti del gas e l’energia. Il governo ha ripresentato l’articolo, ricopiando senza grandi modifiche il testo voluto da Tremonti nel 2009. L’esclusione dell’acqua non fa venire meno l’anticostituzionalità del pacchetto anticrisi. La stessa Cassazione, nell’accogliere il quesito referendario, aveva chiaramente indicato come l’abrogazione dell’art. 23 bis riguardasse anche l’intero settore dei servizi pubblici. Nella memoria notificata l’11 ottobre alla presidenza del consiglio dei ministri i giuristi hanno sottolineato sia il venir meno della competenza delle Regioni in materia di servizi pubblici locali che il tradimento della consultazione popolare. Il ricorso alla Consulta era stato proposto da Lucarelli e Mattei sulle pagine de il manifesto il 31 agosto scorso, rivolgendosi direttamente al presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, che ha accolto l’appello.
Care compange e cari compagni, vi invio il report sulla riunione del comitato promotore dell’assemblea del 1 ottobre e vi invito alla diffusione e al massimo inpegno per la partecipazione alla manifestazione del prossimo sabato 15 ottobre a Roma. Sotto Trovate le indicazioni e il concentramento…
Ciao
[redazione del sito rete28aprile,it]
Il comitato promotore del’assemblea del 1° ottobre, si è riunito martedì 11 ottobre per fare un primo bilancio dell’assemblea e indicare una prima tabella di marcia del percorso avviato.
Le valutazioni sull’assemblea al teatro Ambra Jovinelli sono state tutte positive sia per la partecipazione numerica che per lo spirito unitario dell’iniziativa. E’ un segnale di controtendenza importante che ben si coniuga con i contenuti dell’incontro e del percorso messosi in moto con l’appello “Dobbiamo fermarli”.
Che la prima assemblea sia andata molto bene è un punto di partenza incoraggiante ma non sufficiente.
Per questo motivo è indispensabile avviare il percorso sui passaggi indicati e condivisi nel documento finale approvato dall’assemblea del 1° ottobre.
Il comitato promotore invita tutte e tutti gli aderenti all’appello Dobbiamo Fermarli a:
rispettare lo spirito unitario che anima il comitato promotore nazionale anche a livello locale, cercando in tutti i modi di far convergere le/i singoli, le forze organizzate e i soggetti che hanno condiviso l’appello e i cinque punti del programma. E’ un passaggio un po’ più difficile in alcune realtà ma che va esperito con convinzione a tutti i livelli;
convocare entro il 20 novembre le assemblee locali dei firmatari dell’appello e di quelli che via via ne stanno condividendo il progetto. La costruzione dei coordinamenti locali, è un passaggio fondamentale. Le assemblee locali dovranno approfondire la discussione e l’elaborazione sui cinque punti del programma e cominciare a immaginare l’articolazione locale del lancio della campagna nazionale “Noi il debito non lo paghiamo”. A tale scopo è stata approntata una bozza di testo di una petizione popolare, come strumento per i banchetti e il lavoro di massa sulle parole d’ordine della campagna. L’approvazione definitiva del testo è in via di discussione ma è a buon punto
per sabato 17 dicembre sarà convocata una nuova assemblea nazionale nella quale le/i portavoce designate/i dai coordinamenti locali relazioneranno sui risultati delle assemblee e dei coordinamenti locali. Al termine dell’assemblea verrà lanciata la campagna nazionale vera e propria in tutti i suoi aspetti.
tra il 15 e il 30 novembre verrà organizzato un seminario di approfondimento con esperti (economisti, giuristi) sulle proposte che verranno avanzate nella campagna (sul non pagamento del debito, sul referendum contro i diktat della Bce, ecc.)
sono stati creati tre gruppi di lavoro: uno che preparerà il seminario con gli economisti (F. Russo, M. Casadio, P. Pagliani); uno che curerà l’organizzazione (F. Burattini, E. Papi); uno che curerà la comunicazione (S. Bianchi, J. Venier, G. Chiesa, S. Cararo).
Relativamente alla manifestazione del15 Ottobre
Il comitato promotore valuta positivamente che l’indicazione di contestazione della Banca d’Italia e della Bce messa in campo già dal 26 settembre con la conferenza stampa di presentazione dell’assemblea del 1° ottobre e della campagna “Noi il debito non lo paghiamo” realizzata proprio a ridosso della sede della Banca d’Italia, sia diventata una indicazione di massa e condivisa da settori crescenti dei movimenti sociali, sindacali e giovanili.
L’assemblea del 1° Ottobre ha deciso la partecipazione alla manifestazione del 15 Ottobre contro quello che ha definito il “governo unico delle banche” sia a livello nazionale che europeo. Ritiene che la piattaforma della manifestazione sia inadeguata rispetto alla realtà del conflitto sociale e alle responsabilità della crisi. La mobilitazione europea del 15 Ottobre ha infatti un chiaro segno anticapitalista che nella convocazione italiana è venuto attenuandosi in modo evidente.
Staremo in piazza con un nostro spezzone unitario e rappresentativo di tutte le realtà che hanno aderito all’appello con un camion con amplificazione e con lo striscione: “Contro l’Europa delle banche – Noi il debito non lo paghiamo – Dobbiamo Fermarli” (vedi l’immagine dello striscione nel file allegato).
L’appuntamento è alle ore 12.30 davanti al museo di Palazzo Massimo (angolo tra Piazza dei Cinquecento e Piazza della Repubblica – vedi mappa nel file allegato).
Il nostro striscione sarà nel corteo fino alla sua conclusione in piazza San Giovanni ma sosterremo le iniziative che intenderanno dare forza, conflittualità e continuità alla giornata di mobilitazione europea del 15 Ottobre.
“L’appuntamento è alle ore 12.30 davanti al museo di Palazzo Massimo (angolo tra Piazza dei Cinquecento e Piazza della Repubblica – vedi mappa nel file allegato).
Il nostro striscione sarà nel corteo fino alla sua conclusione in piazza San Giovanni ma sosterremo le iniziative che intenderanno dare forza, conflittualità e continuità alla giornata di mobilitazione europea del 15 Ottobre”
gran bella cosa l’ambiguità, vero??
Cosa farete concretamente in piazza? Starete nel corteo o andrete sotto il Parlamento?
15 OTTOBRE: TOMASELLI (USB), UNO SCANDALO CHE IN ITALIA NON SI POSSA MANIFESTARE SOTTO I PALAZZI DEL POTERE
La mobilitazione è forte e non si spegnerà in una giornata
“La manifestazione nazionale del 15 ottobre si preannuncia partecipata oltre ogni aspettativa”, annuncia Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB. “Con centinaia di pullman, e con treni ed aerei, arriveranno a Roma in decine di migliaia e si sommeranno ai lavoratori, agli studenti, ai precari, ai migranti, ai pensionati e ai cittadini romani che usciranno dalle loro case per portare il loro dissenso per le strade della capitale”.
Prosegue Tomaselli:”Mentre però a New York, ad Atene, a Madrid e nella maggioranza delle città d’Europa e degli Stati Uniti si manifesta davanti ai simboli del potere economico e politico, in Italia scandalosamente le autorità vietano ai manifestanti di raggiungere il Parlamento e le principali sedi di chi è responsabile e rappresentante delle politiche del nostro paese”.
“Evidentemente i politici italiani hanno paura del popolo. La loro coscienza è sporca – sottolinea il dirigente USB – sanno di non aver fatto nulla contro una crisi che sta mettendo in ginocchio milioni di famiglie e che hanno contribuito a determinare difendendo banche e finanza. Si arroccano così nei loro fortini, sperando che il 16 ottobre avrà cancellato e dimenticato il dissenso espresso nelle strade di Roma. Ma il 15 ottobre sarà soltanto una tappa per costruire un dissenso ed una opposizione che non potrà certo spegnersi nell’arco di una giornata o con l’eventuale caduta del Governo Berlusconi”.
Conclude Tomaselli: “La lotta e le mobilitazioni sono sicuramente contro questo governo, contro la confindustria e i sindacati ‘complici’ che hanno svenduto contratti e diritti; ma anche contro qualsiasi altro governo tecnico o fotocopia, a maggioranza di centro-destra o di centro-sinistra, che persegua gli stessi obiettivi ed utilizzi gli stessi strumenti, che accetti e condivida i diktat dell’Unione europea in difesa degli interessi e dei profitti di banche e finanza”.
Roma, 13 ottobre 2011
tomaselli, taci! ma chi rappresenti? pur di differenziarti dalla fiom e dai Cobas ti stai inventando filo-disobbediente!! Ma io dico: ma chi sono i lavoratori che ti danno retta? E che vengono con te in piazza a fare casino? per fortuna sono pochissimi, meno di cento in tutta Italia…. e si vedrà a Roma sabato… state in fondo, insieme agli anarchici!
mariano stattene a casa, tomaselli ha perfettamente ragione; il 15 deve essere il primo passo per la sollevazione popolare contro il governo italiano, che sta portando avanti una politica criminale e di massacro sociale; e non ci interessano nemmeno i governi di salvezza nazionale; gli interessi che ci interessano sono quelli della classe lavoratrice; in questo ha ragione tomaselli, centro destra e centro sinistra, sono espressione dei poteri forti del capitalismo; bisogna scegliere fra ceti sociali subalterni e grande e piccolo capitalismo; ecco perchè il 14 non deve essere un giorno liturgico, ma un giorno di lotta che dica basta e per sempre alla casta di destra e sinistra, rivendicando con forza il non pagamento del debito sovrano, come si è fatto in islanda, e la fuoriuscita dall’euro, ghigliottina sulla testa del proletariato.
COORDINAMENTO 15 OTTOBRE
http://15ottobre.wordpress.com
PEOPLES OF EUROPE, RISE UP!
MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Sabato 15 ottobre – Roma
Partenza ore 14.00 da Piazza della Repubblica
Mancano ormai meno di 48 ore al 15 ottobre, giornata globale di mobilitazione che ha adottato come slogan “united for global change/uniti per il cambiamento globale”. Non solo in Italia e in Europa ma in tutto il mondo milioni di persone si mobiliteranno contemporaneamente: saranno infatti oltre 800 le manifestazioni che riempiranno le strade e le piazze di 719 città di 71 paesi sparsi nei 5 continenti per rivendicare diritti e politiche sociali a sostegno dei giovani, dell’occupazione, del welfare contro le misure di austerity imposte dagli organismi finanziari internazionali con il beneplacito dei governi nazionali.
In Italia, come in diversi altri paesi europei, sono in corso da giorni iniziative e mobilitazioni preparatorie rispetto all’appuntamento di sabato. Ieri in varie città italiane si sono tenuti sit-in di protesta presso le sedi della Banca d’Italia, in polemica con la lettera indirizzata dalla Bce al governo italiano che sollecitava all’esecutivo il varo di nuovi tagli allo stato sociale, liberalizzazioni e privatizzazioni. Mobilitazioni che confluiranno tutte nella manifestazione nazionale di sabato a Roma.
Dalla notte di venerdì diverse centinaia di autobus da oltre 70 città di tutto il paese partiranno per raggiungere la capitale, dove nel pomeriggio di sabato si snoderà il grande corteo unitario. L’appuntamento è per le ore 14.00 a Piazza delle Repubblica. Il corteo attraverserà via Cavour, via dei Fori Imperiali, via Labicana e via E.Filiberto prima di raggiungere piazza San Giovanni. A San Giovanni saranno allestiti diversi speakers’ corner per dare ai manifestanti la possibilità di prendere parola. Dal punto voce principale si susseguiranno i rappresentanti delle principali lotte in corso in Italia, dai cassintegrati della Fiat, agli studenti, ai precari, ai lavoratori dello spettacolo, alle vertenze in difesa del territorio e dei beni comuni.
In Italia l’appello internazionale è stato raccolto da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone che hanno dato vita al Coordinamento 15 ottobre. La grande manifestazione nazionale non sarà che una tappa della ripresa di spazio pubblico di mobilitazione permanente, necessario per cambiare l’Italia e il nostro continente e restituire democrazia, partecipazione, diritti.
Roma, 13 ottobre 2011
Ma si può sapere quale sarà esattamente il percorso? e dove ci saranno le deviazioni famose di cui parlano i disobbedienti qui a Padova?
Sono un vecchio giovane, che ha fatto Genova 10 anni fa. purtroppo rivedo le stesse parole,gli stessi concetti sbagliati,le stesse pratiche benvolenterose,ma sbagliate. certo, i giornali di regime fanno paura per non farci andare. ma nn ricordiamo le bombette a genova e la minaccia di lanciare sangue infetto sulla polizia di 10 anni fa? si chiama guerra psicologica. e noi, dopo averlo già vissuto che facciamo? niente di nuovo. E sappiamo che sarà una giornata tesa. e che facciamo? come 10 anni fa, si dice che non si fanno spezzoni organizzati. Io a genova mi sono salvato perchè ero dietro lo spezzone organizzato della Fiom di sabattini. e organizzato per difendersi dalla polizia e per organizzare i militanti:se questi cominciano a correre in caso di problemi sapete che strage?
Io temo che il mio circolo parigino si chiamerà carlo giuliani e …
caro Lorenzo,
perdonami se ti correggo: lo spezzone organizzato ci sarà e sarà, per tutto il partito e tutta la Fds, quello dei giovani. Con il tir, il servizio d’ordine, le bandiere, gli striscioni. E sarà collocato non in fondo insieme agli altri partiti, proprio in quanto è promosso dai giovani. Abbiamo semplicemente pensato che il 15 ottobre fosse prevalentemente “nostro” (come giovani) e che quindi andasse fatto questo investimento.
Spero di essermi spiegato!
un abbraccio,
Simone
comunicazione dei Gc di Roma!
Sabato 15 ottobre è ormai alle porte. Tra poche ore Roma sarà invasa da centinaia di migliaia di compagne e compagni, di giovani e di lavoratori. Sarà un passaggio molto importante, un grande segnale che il Paese darà a Berlusconi, a Confindustria, a tutte le classi dirigenti neo-liberiste che in questi anni si sono susseguite al governo. Non casualmente questo 15 ottobre è una scadenza europea e internazionale, convocata dal movimento degli indignados spagnoli e rilanciata dai movimenti sociali in tutto il mondo. Segno che sono mature le condizioni per una riflessione e una mobilitazione permanente di carattere europeo ed internazionale sui danni prodotti dal sistema capitalistico e dalle politiche neo-liberiste.
I Giovani Comunisti ed il PRC promuovono e aderiscono convintamente alla manifestazione, ritenendola una tappa di cruciale importanza nella lotta alle politiche liberiste che in questi anni ci hanno portati allo sfacelo e nella costruzione di un nuovo movimento di portata mondiale che si contrapponga al potere del capitale internazionale.
Per questo sollecitiamo ogni compagno a scendere in piazza sabato e a diffondere l’appuntamento, a partire dagli altri iscritti e dai simpatizzanti. Per garantire la sicurezza e la tutela dei compagni, oltre che per sfilare tutti insieme portando in modo più incisivo nella manifestazione i contenuti caratteristici dei comunisti, si raccomanda di sfilare all’interno dello spezzone di Partito, che sarà presente e visibile sin dalla partenza del corteo. Per questo è opportuno raggiungere il concentramento, piazza della Repubblica, in anticipo rispetto alle 14:00, orario di partenza.
Confidando nella presenza di tutti e di tutte,
un saluto e ci si rivede sabato in piazza!
Per qualsiasi informazione, contattare
Valerio 3285432889
Sirio 3337972010
Giovani Comunisti Roma
Sono una delle tante compagne iscritte ai Giovani Comunisti. Nel mio caso una federazione del Sud difficile, in Campania. Stiamo sempre in frontiera, nessuno ci concede niente. Essere comunisti vuol dire lottare contro la camorra prima ancora che per le nostre idee e le nostre proposte. Come tutti, provo a stare in questo partito, a seguirne le indicazioni, faccio la mia parte e sto in un collettivo, con dei dirigenti a tutti i livelli.
Volevo dirlo, e mi scuso con Simone se utilizzo il suo blog, da tempo. Esistono dentro i Giovani Comunisti una parte che fa tutto (Simone in primo luogo) e una parte che non fa niente. E’ quella parte che fa “capo” ad Eleonora Forenza e che ha come suoi rappresentati compagni poco conosciuti come Anna Belligerio e Matteo Iannitti. E’ da un anno che i Giovani Comunisti vanno avanti solo e grazie a Simone e a pochissimi altri compagni. Da Genova alla marcia della Pace, io ho sempre e solo sentito il compagno Oggionni ep ochissimi altri. sulle loro spalle c’era tutta l’organizzazione.
Perché sbotto? Perchè invece, dall’altra parte, c’è solo una dose sensazionale di invidia. Rifondazione umorista, che è l’unica cosa che politicamente gli altri fanno (e la curano tutti igiorni, con tanto di manifesti e video… a riprova che il tempo non manca!!), non perde un’occasione per attaccare Simone. Guardate adesso…. e con che tempismo! Sta girando il suo post (ogni volta con centinaia !!! di apprezzamenti e condivisioni su facebook) e subito, con tempismo straordinario, ecco il post insultante….
Io dico: ma cosa stanno facendo questi compagni per il 15 ottobre? CONCRETAMENTE!!! LI VOGLIO CHIAMARE UNO PER UNO, NOME E COGNOME… COSA STA FACENDO ANNA BELLIGERIO? COSA STA FACENDO MATTEO IANNITTI? COSA STA FACENDO L’ALTRO Che e’ in esecutivo e che NESSUNO CONOSCEEEE (si chiama Marco Giordano, così dice il sito nazionale..)?
Adesso basta, davvero! Se non sono capaci di fare altro che di insultare e sfottere… andassero a casa e facessero fare a chi è capace e soprattutto ha voglia e ha quel minimo di serietà che serve per dirigere un’organizzazione comunista…. e Simone, scusa ancora lo sfogo!
sono d’accordissimo…. bisogna iniziare a dirlo a gran voce!! MA QUANTO PRENDE QUELLA CRETINA DI ANNA BELLIGERO? DAVVERO LA PAGHIAMO PER STARE TUTTO IL MESE A FARE NULLA? VOGLIO SAPERE – CHE SIANO PUBBLICI – GLI SPOSTAMENTI DEI SINGOLI DIRIGENTI!! VOGLIO POTER CONFRONTARE, non votare sulla base dei pregiudizi o delle simpatie!!! Voglio che si smascheri la stupidità e la nullità politica di gente come questa demente cronica!!! Fuori i parassiti dal partito!
Finalmente qualcuno che lo dice a chiare lettere!!!!
Andiamo avanti, spacchiamo quel coordinamento finto e patetico che esiste grazie ad un accordo vergognoso….. OGGIONNI SEGRETARIO UNICO DEI GC!!! e gli altri a lavorare!!
l’importante è che non portate i ragazzi al massacro! organizzate un servizio d’ordine e teneteli tutti stretti… avete una bella responsabiltà e ultimamente le voci che girano non sono rassicuranti… ci vogliono fare paura ma noi dobbiamo reagire con compattezza e spirito di responsabilità…
Le strade del mondo si riempiono di ragazze e ragazzi come non accadeva da tempo. Da Plaza del Sol a Wall Strett. Tunisi, Piazza Tahir, Santiago del Cile, l’Islanda, persino in Israele una generazione scende in piazza e monta le tende. Sabato sarà così in centinaia di piazze d’Europa e del mondo. Obiettivo: la messa in discussione di un modello che sotto la spinta neoliberista ha portato vuoti di democrazia e aumento delle disuguaglianze.
L’Italia trincerata nel palazzo non sembra accorgersene. Il governo, gran parte delle forze di opposizione, il circuito mediatico, Confindustria, gran parte dei sindacati, i maggiori imprenditori italiani parlano di altro. Sembra che in questo stanco, vecchio, decadente Paese, l’Europa, il mondo intero, non esista. Non ci sono parole che per le escort del Presidente del Consiglio, per i condoni fiscali, per giochi di palazzo con frange di deputati che pensano alla mera sopravvivenza (la loro), per imprenditori che rivendicano verginità inesistenti e che, mentre le persone comuni non arrivano alla terza settimana, mettono a fuoco la crisi spendendo centinaia di migliaia di euro pagine di giornali dalle quali pontificare sul mondo. Tutto per rimproverare altri, mai le loro azioni. Proprio loro, che condividono appieno le colpe di una crisi che divora il Paese e l’Europa intera.
Così, mentre il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, dichiara di comprendere la protesta degli indignati e si interroga sulle misure economiche per uscire dalla crisi, Silvio Berlusconi vola nella dacia di Stalin per festeggiare il compleanno di un Presidente che gronda sangue di tante vittime messe a tacere, Cicchitto invoca il condono fiscale come misura salvifica, Veltroni chiede il governo tecnico, Della Valle compra pagine di giornali per gridare “vergogna”, Montezemolo vuole fondare il “movimento popolare per dire basta al partito dei padroni” (sic). Se non fosse vero, sarebbe una sceneggiatura per il prossimo cinepanettone.
Fuori dall’involucro sordo del potere, c’è un’Italia impaziente, sfiduciata e vogliosa radicalmente di cambiare. L’Italia che guarda all’Europa, disillusa da un ventennio di volgarità, facili promesse e che si ritrova impoverita e arrabbiata. E’ l’Italia delle giovani generazioni, quelle depredate due volte, dalla violenza del neoliberismo e della precarietà esistenziale, che coinvolge chi i diritti non li ha mai avuti ma anche coloro che li hanno conquistati con anni di lotte sociali. Diritti diventati oramai evanescenti, segnati e arresi all’ineluttabilità della finanziarizzazione selvaggia, di un liberismo che non guarda in faccia a nessuno, che crea un solco tra chi detiene le ricchezze e chi si aggrappa alla vita per sopravvivere.
C’è una fotografia emblematica di pochi giorni fa che ci arriva da Wall Street: giovani e persone comuni in strada a manifestare, e gli altri, trader, broker, speculatori, sul terrazzo del palazzo, con un Manhattan in mano e il sorriso un po’ ebete di chi non si sta accorgendo che un impero sta crollando, che niente sarà come prima e con uno sguardo un po’ patetico, un po’ di rimprovero, come quando un padre guarda un figlio adolescente con aria mista di rimprovero e dissenso. Un padre ingordo non si accorge che niente sarà come prima e che un’epoca sta finendo.
Il 15 ottobre sarà una giornata straordinaria di mobilitazione, è una delle tante tappe per provare a discutere insieme di un’Europa in cui torni la politica, la buona politica, a regolamentare i mercati e la finanza per attivare una redistribuzione delle ricchezze mai come adesso necessaria. Una tappa per la costruzione di un’alternativa basata su, come descriveva con prospettiva Massimiliano Smeriglio, “un nuovo welfare capace di includere chi, da precario, non ha alcuna garanzia sociale, la cura del paesaggio e dei beni comuni, il reddito minimo, la democrazia nei luoghi di lavoro, una nuova vocazione euromediterranea per il Paese, una gigantesca opera di conversione ecologica dell’intera economia, una tassazione progressiva fondata sulla patrimoniale capace di colpire le rendite, la volontà di tornare a credere alla dimensione politica e democratica di un continente che deve imparare a nuotare nel nuovo assetto geopolitico del mondo”.
Perché non è il momento di aspettare un altro giro. C’è una generazione che di giri e possibilità non ne ha mai avute e mai incontrate. Lasciamo stare i profeti della rivolta o dell’estetica del conflitto fine a se stesso, lasciamo perdere il brusio di fondo di opinioni minoritarie. Oggi, tocca a loro, tocca a una generazione che scende in piazza per trasformare la propria rabbia in proposta politica, in modello alternativo a quello dato per scontato. Non c’è più tempo per strategie o posizionamenti, è il momento di andare in mare aperto, anche per i partiti del centrosinistra. E’ il momento di costruire una concreta alternativa che possa cancellare venti anni di berlusconismo e rilanciare un’altra idea di Europa.
Sinistra Ecologia Libertà sarà in piazza, con la gente comune e con le altre esperienze di lotta, di protesta e di proposta. Con la Fiom, Uniti per l’Alternativa, Arci, Teatro Valle, movimento per l’acqua, con i precari, con gli studenti, con i giovani che scenderanno in migliaia in piazza. Perché non stiamo in una manifestazione per marcare una presenza, ma per contribuire a un cambiamento possibile. Appuntamento in Piazza della Repubblica alle ore 14 davanti al furgoncino e al gazebo di SEL, davanti a Santa Maria degli Angeli.
Marco Furfaro